Immagine del logo: la scritta 'Giardinaggio per tutti' e il disegno di due rose una rossa 

									con sfumature rosa l'altra gialla con sfumature arancio. Le due rose hanno gambi verdi con sfumature marroni attorcigliati e 

									ricoperti di foglie e spine.
Venerdí, 19 Aprile 2024 22:47:4
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Rosmarino

Classificazione:

Famiglia: Lamiaceae, or Labiatae

Genere: Rosmarinus

Specie: Rosmarinus officinalis

Dati:

Origine: area mediterranea

Esposizione luminosa: piena luce

Temperatura ideale: da 0 a 30

Fioritura: da Aprile a Settembre. Colore dei fiori: lavanda, bianco, rosa, blu.



immagine pianta trovata

Il rosmarino è una pianta perenne sempreverde di forma cespugliosa con fusti legnosi, da adulta i suoi rami raggiungono 1,5 m di altezza e 2 m di larghezza. Si trova spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo anche in collina: ad esempio nella maremma toscana vi sono sentieri letteralmente immersi nei rosmarini in cui passeggiando soprattutto d'estate si assapora nell'aria bruciata dal sole il suo intenso aroma. Le sue foglie strette e lineari sono verde scuro sopra e argento sotto, come detto molto aromatiche, vengono ampiamente utilizzate in cucina per focacce, arrosti, patate al forno e quant'altro. Da aprile a settembre si ricopre di piccoli fiori profumati il cui colore a seconda della varietà può cambiare dal lilla al bianco al blu. Il fiore del rosmarino assomiglia ad una piccola bocca è costituito da due stami e cinque petali: tre sotto (un petalo centrale ampio e due più piccoli laterali), due sopra, tutti racchiusi nel calice.

Note:

Vista la forma cespugliosa di questa pianta è perfetta per formare folte e profumate siepi. Nei mesi invernali se si abita in zone con temperature che scendono sotto lo zero è meglio proteggere le piante con tessuto non tessuto fino a primavera altrimenti le foglie coperte da neve e ghiaccio potrebbero annerirsi e i rami seccare. In marzo–aprile si possono tagliare i rami secchi, morti durante l'inverno o i rami troppo lunghi se si vuole ridefinire i cespugli.

Terreno ideale:

È un terreno leggero, calcareo e ben drenato. Ad esempio può andare bene un miscuglio di: terra 50%, sassi e lapillo 30%, sabbia 20%.

Come moltiplicare questa pianta:

Per talea

La maggior parte degli arbusti e anche diverse piante grasse possono essere riprodotte da una singola foglia o interrando un rametto della pianta.
Per moltiplicare cespugli legnosi ed avere maggiori possibilità che il rametto o talea piantata attecchisca è necessario procedere in autunno o prima della ripresa vegetativa.
talee di ortensia interrate in un vaso Tenere sempre pronti alcuni vasetti riempiti di humus così se si pota una pianta che vi interessa moltiplicare, basta inserire i rametti nella torba già preparata.
Scegliere rametti senza biforcazioni e alti al massimo dai 10 ai 15 cm circa. Controllare che la sezione di taglio non sia obliqua, ma dritta. A questo punto conficcare le talee nella torba dei vasetti per non più di 3 cm, pigiando la terra circostante al rametto in modo che si compatti e vi aderisca bene. É necessario inumidire la torba e avere cura che anche nei mesi a venire rimanga sempre umida e a mezz'ombra. Dopo circa sei mesi le nuove piantine dovrebbero essere pronte, quindi si presenteranno cresciute, magari con qualche foglia in più o qualche rametto. Ho moltiplicato per talea: forsizia, deutzia, sicomoro, filadelfo, ortensia, gelsomino di S. Giuseppe e lavanda, funziona!
Allo stesso modo, ma a partire dalla primavera, si può procedere a moltiplicare piante con rami verdi; di sicuro successo sono garofani, geranei e crisantemi.
Per i rosai rampicanti invece va anche tenuto presente che il ramo con cui si vuole realizzare le talee deve avere il così detto piede, ossia non deve essere tagliato, ma strappato delicatamente conservando così una parte della corteccia del tronco principale.
Anche molte delle piante grasse presenti in commercio possono essere moltiplicate per talea nel periodo primavera – estate: ad esempio le Kalanchöe e quelle del genere opuntia.
talea fogliare Altre invece possono essere moltiplicate anche piantando o appoggiando sul terreno una singola foglia come sempre la Kalanchöe, la sansevieria e la saintpaulia.
Per salvare un cactus che presenti la base marcia si può asportare la parte sana e ripiantarla altrove.
Nel caso delle piante grasse il terreno da utilizzare per le talee sarà un miscuglio di terra e torba e non andrà tenuto costantemente umido.
In generale si possono moltiplicare per talea fogliare tutte quelle succulente costituite da un tronco centrale e da foglie carnose. É da tener presente però che più è piccola la talea piantata e più impiegherà a diventare grande per cui non so se in questo caso ne valga la pena.

Per propaggine e margotta

Questo metodo è più sicuro rispetto a quello per talea.
Va scelto un ramo sano, basso o che possibilmente già striscia sul terreno. Lo si lascia attaccato alla pianta madre, quindi si toglie superficialmente la corteccia per circa 0,5 cm2 sul lato inferiore a contatto con il suolo, infine lo si interra. Per tenere fermo il ramo sepolto lo si può bloccare ad esempio con un sasso.
Dopo 9 mesi, 1 anno circa il ramo dovrebbe avere messo radici. A questo punto basta separarlo dalla pianta madre con la sua zolla di terreno e ripiantarlo subito dove si desidera. Questo metodo funziona bene un pò con tutti gli arbusti o piante con corteccia . Io l'ho provato su: ortensia, rosmarino, salvia, gelsomino di S. Giuseppe, glicine, bignonia e rosai rampicanti e mi sono riempita il giardino.
La margotta utilizza lo stesso principio del metodo per propaggine solo che si applica su rami eretti. É necessario scalfire una piccola zona della corteccia superficiale del ramo sano scelto che poi sarà a contatto con l'humus. Va creata una sacca in nylon riempita di torba umida con cui si circonda tale ramo. A questo punto si può chiudere sopra e sotto la sacca con della rafia e controllare ogni due o tre giorni l'umidità della torba. Dopo circa un anno si dovrebbero essere formate le radici quindi basta asportare il ramo con le radici e piantarlo subito.

Le malattie più comuni per questo tipo di pianta sono:

Oidio o mal bianco

È una malattia causata da funghi della famiglia delle Erysiphaceae. Ad esempio nella rosa è causata dalla crittogama Sphaerotheca pannosa, ma l'oidio può svilupparsi in diverse piante come: il plumbago, la lantana, le piante di zucchine e la vite. Produce una patina bianca su foglie, giovani rami, boccioli e germogli che vengono deformati e arrestati nel loro sviluppo: sulle rose può portare all'aborto dei fiori che non riusciranno a sbocciare. Si manifesta quando ricomincia il periodo vegetativo quindi a partire da aprile–maggio o durante l'estate se è piovosa; lo sviluppo di questi funghi è infatti favorito da un clima caldo umido.

Rimedi:

Quando ricomincia la fase vegetativa, trattare settimanalmente con funghicidi antioidici specifici a base di zolfo, cercando di bagnare bene e in modo omogeneo tutte le parti infette. Per diminuire la diffusione della malattia è meglio tagliare ed eliminare le zone ormai morte della pianta e le parti cadute. In generale è buona norma disinfettare con alcool o varechina o passare sulla fiamma attrezzi come cesoie o altri attrezzi da taglio prima di utilizzarli su altre piante, questa malattia può essere trasmessa anche da lame infette.

Ticchiolatura

immagine foglia di rosa con ticchiolatura È una malattia crittogamica caratterizzata dalla presenza sulle foglie di macchie rotondeggianti scure solitamente circondate da un alone giallo chiaro. Può colpire diverse piante tra cui il melo, il nespolo e le rose in cui ad esempio anche i rami vengono ricoperti da macchie scure. Le foglie colpite poi si staccano facilmente privando la pianta anche di tutte le sue foglie se l'attacco è particolarmente virulento.

Rimedi:

Eliminare le foglie cadute e trattare con funghicidi a base di rame. In generale è buona norma disinfettare con alcool o varechina o passare sulla fiamma attrezzi come cesoie o altri attrezzi da taglio prima di utilizzarli su altre piante questa malattia può essere trasmessa anche da lame infette.

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