I Colli Berici, flora e fauna
A Sud, Sud–Est rispetto alla ridente città di Vicenza sorgono i colli Berici, degli ondulati pendii ricoperti da fitti boschi, che si ergono dolcemente dalla Pianura Padana tra le Prealpi Venete e i colli Euganei. Essi si estendono per una superficie di circa 165 km² e per una lunghezza di circa 20 km. I colli più alti sono il monte Tondo (415 m), il monte della Cengia (428 m) e il monte Alto (445 m), che è il più alto di tutto il comprensorio.
Sono la meta ideale di tutti quei turisti che dopo esseri immersi nella arte e architettura vicentina vogliono rilassarsi con passeggiate naturalistiche a piedi o in mountain bike nei numerosi sentieri sterrati che li attraversano.
Se non si fa troppo rumore non è raro imbattersi in qualche capriolo, o scorgere uno scoiattolo che veloce si nasconde tra le fronde dei rami. Sono frequenti anche le gazze ladre, le ghiandaie, le cince allegre, i pettirossi e i cardellini.
Nelle notti estive si possono incontrare volpi, tassi, ricci e ghiri oltre che diversi rapaci notturni come la civetta, il gufo e l'allocco.
I fitti boschi che li ricoprono sono caratterizzati da carpini, frassini, querce, castagni, aceri e noccioli. Nel sottobosco troviamo invece moltissime specie come la melissa, il pungitopo, il corniolo, la rosa canina, i rovi e l'elleboro verde; oltre a diverse specie di bulbose come il bucaneve, il dente di cane, la scilla, l'aglio orsino e alcuni tipi di orchidee selvatiche. Inoltre dove il terreno è più umido fanno la loro apparizione anche vari tipi di felci tra cui il polipodio.
Nei promontori soleggiati dell'area di sud–est troviamo spesso l'albero di Giuda e si possono trovare anche la peonia selvatica.
Infine il lago di Fimon presenta un ambiente del tutto particolare ricco di piante acquatiche come il nannufero e la ninfea e di piante galleggianti come la castagna d'acqua. Nelle zone che lo circondano possiamo riconoscere facilmente la coda di cavallo, la frassinella e la vinca selvatica.
La fauna è costituita prevalentemente da uccelli stanziali come l'airone cinerino e l'airone bianco. Infine non è raro incappare in qualche tartaruga che passeggia distratta sulle sponde del lago e quando vista aumenta il passo e si rifugia rapida tra i canneti.
Da bambina la domenica, quando con i miei genitori facevamo delle gite in bicicletta al lago di Fimon, immaginavo queste dolci colline, forse suggestionata dalla forma, o forse perché spesso erano circondate da una vaporosa foschia, come tanti draghi dormienti accovacciati vicino al lago. Le fronde degli alberi, che sbucavano dai contorni delle colline, mi sembravano le creste sulla schiena del drago; la nebbia immaginavo fosse generata dal loro lento respiro. Poi mi aspettavo che da un momento all'altro potessero svegliarsi, scrollarsi di dosso tutti quegli alberi e rocce, spiegare le ali e volare via verso un altro mondo incantato.
In realtà questi colli sono di origine sedimentaria e si sono formati per lo più dal lento e costante accumulo di sedimenti marini che si è susseguito dal Cretaceo superiore, dell'era Mesozoica, fino al Miocene inferiore, dell'era Cenozoica, praticamente nel periodo che intercorre tra i 90 e i 7 milioni di anni fa.
Infatti anche se si effettuano delle brevi escursioni al loro interno ci si accorge che sono costituiti dall'alternarsi di rotonde vallette e piccoli promontori formatisi a partire dai 40 milioni di anni. In questo periodo i colli erano fittamente ricoperti da colonie di coralli, che formarono nella zona di sud–est una lunga e sottile barriera di separazione tra il mare aperto e la laguna interna.
A causa di brevi eruzioni sottomarine, in alcune zone della laguna si formarono degli isolotti emersi, in altre si accumularono nei secoli sedimenti organici e inorganici. Proprio questi sedimenti costituiscono la caratteristica roccia bianca dei colli Berici, anche chiamata pietra di Vicenza, una pietra tenera e calcarea.
Passeggiando nei boschi anche ad Arcugnano è facile trovare arenarie, marne e fossili di spugne, di conchiglie di vario genere e di coralli (di 35 milioni di anni), ma anche rocce effusive. Infatti in alcuni periodi dell'era Cenozoica dai 55 ai 40 milioni di anni fa e fra i 35 e i 23 milioni di anni l'innalzamento dei Berici è stato generato anche dall'intensa eruzione di magma causata dallo spaccamento della crosta terrestre e dallo scontro tra le sue placche.
Il sollevamento dei colli Berici nell'era Cenozoica non fu subito definitivo, ma vide l'alternarsi di periodi di emersioni e di sommersioni in cui le acque avevano la meglio fino al Miocene inferiore in cui la situazione si stabilizzò e i colli iniziarono allora ad essere lentamente erosi dagli agenti atmosferici.
La roccia più antica, risalente al Cretaceo ossia tra i 90–70 milioni di anni, è la "Scaglia Rossa" di color rosa che racchiude i resti fossili di numerosi organismi dell'ambiente oceanico. Come si deduce dal nome è una roccia molto stratificata, la si può trovare in particolare nell'area tra Mossano e Toara di Villaga dove la si vede facilmente affiorare dalle pareti rocciose.